Ramon Cattaneo
Le morti imposte non
hanno colore.
È come se la vita
prendesse forma.
Sotto l’assordante
rumore, anche il metallo prende forma.
La mente con
attenzione passiva
segue con altrettanta
indifferenza questo susseguirsi di accadimenti.
Ma la passività agli
eventi non la estromette dal subirne
un continuo mutamento.
Assistendo, partecipi
involontari, consenzienti
alla rassegnata
imposizione;
la quale
silenziosa ci insegna
ad attraversare il
sacrificio per la redenzione dal peccato,
affrontare le fatiche
per un domani che attende nel crepuscolo.
In questo
deserto imposto, i materiali prendono forma,
la condizione umana
assume una forma.
Si allontana la vita
nella mente
attraverso la
pressione delle macchine.
Assume profondità
l’arrendevolezza
dell’affamata indifferenza.
Ingoiamo scorie,
s’annodano nello
stomaco formando un blocco
impossibile da
metabolizzare.
Avvelenati
d’abitudine, ignari
subiamo la mutazione
anomala della “produzione”,
divenuta valchiria.
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