Blog sulle antologie di poesia in formato ebook: gli Autori sono invitati a presentare le proprie poesie

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martedì 29 aprile 2014

Alda Merini (di Grazia Bianco)


Grazia Bianco

Alda Merini

Per Cristo fu passione
fu resurrezione
per Alda Merini fu passione
fu  annientamento
fu gogna prestabilita
fu Cerletti
per distruggersi nel cuore e nel corpo!
Donna meravigliosa
che della sua vita fece atto di dolore
ingoiò spine e veleni
portò cilici
si cibò di ghigni di bastardi uomini
fu lacerata con mani sporche
da infermieri senza volto e dignità.
Lei che fu celebrata nell'agonia del disagio
portò cappi al collo
per essere macellata viva da mani vili.
Il volto imperlato di sudore
quasi indossasse una corona di spine d'odio
nessuno si chiedeva
nessuno indagava
nessuno le dava la mano.
Il ricordo della sua vita
mi sfiora  ferocemente
e lascia sulla pelle segni di dolore infinito!

La donna in me (di Patrizia Bianchin)

Patrizia Bianchin

La donna in me

Se io fossi stata
la donna perfetta che voi volevate,
se avessi indossato
candidi abiti e parole di velluto,
se i miei occhi non avessero visto
questi corridoi senza luce,
se non avessi  percorso
le vie tortuose della vita,
non sarei stata
la donna che sono.
La donna-farfalla
amante e amata
a cui sono noti
i segreti del cuore
e tutti questi fogli
sarebbero rimasti bianchi,
tutte queste parole
avrebbero riposato in me
invece di riempire i miei giorni
della mia disperatamente intensa
voglia di amare.
Sarei stata eterna crisalide
prigioniera di un conformismo ipocrita
schiava di catene dorate
ma avevo dentro me il cielo
così ho scelto di spiccare il volo
per raggiungere
gli angoli reconditi della mia anima
e mentre il sole accarezzava le mie ali
sappiate… io ero viva.


Il mio manicomio (di Giuseppe Bellanca)


Giuseppe Bellanca

Il mio manicomio

Con occhi vitrei,
[stanchi
scavati
innocenti]
guardo il soffitto pieno di fuliggini,
la mia mente rideva
vedere in quella combustione
l’infinità di versi
che aprirono le porte
alla mia poesia.
Lei vivrà in eterno
nel cuore dei poeti
per farmi vivere sempre.

I fogli di Alda (di Eric Balossini)


Eric Balossini

I fogli di Alda

Sapevo del mondo,
dei suoi fiori calpesti,
appena si posava
un sorriso sulla mia tristezza.

Sapevo del tempo,
di sogni sognati,
dei miei occhi innamorati
malgrado il silenzio.

Decisi di adornarlo il mondo,
di divorare l’ombra silente,
di liberare ogni prigione dell’anima.
Scelsi la musica delle parole,

di regalare al mondo
una sinfonia senza tempo,
senza stagioni.

Trovai la mia libertà
narrando il fiume sparso della vita,
e mi tenne compagnia la tenerezza.
Andai via lasciando fogli sparsi

a tenervi per mano.

mercoledì 9 aprile 2014

La seta (di Samuel Paterini)


Samuel Paterini

La seta

Dov’è andata Greta?
Il suo entusiasmo nascosto lo sento ancora vibrare
                                                                   nel vento.
“Di notte” diceva, “le stelle più belle illuminano il
                                                           mio cammino”.
Che ne sarà ora di quel pallido sorriso,
tra le gocce di rugiada che le solcarono il viso?
Tornerà diceva la madre,
siederà su quel selciato e d’acqua fresca si
                                                                 disseterà.
Mi vedrà quando la notte non ha occhi per vederla,
la sua mano mi scalderà.
Lei che non fu di luna piena
e che donò il coraggio che a lei mancò.
Lei che di un sottile equilibrio visse,
ma poi inciampò.
Greta d’un tocco soffice come la seta, tornerà
                                                               domattina.
La vedrò nel canto di un gallo,
nel grano in un campo,
nel tocco delicato di un cristallo.
Lei vivrà e in un atto d’amore esonderà.

Canto (di Maria Teresa Tedde)


Maria Teresa Tedde

Canto

Ho visitato
labirinti di follia
mattonelle incrostate
urla  disperate e ingabbiate
in reticolati vuoti di amore
tirati col sudore inginocchiato
di chi forse mai è stato amato.
Sguardi di infermieri cinici
a difesa di oceani di pazzia
di occhi pungenti e ardenti
medici impassibili
a fremiti di  fil di rame
scosse e impazzite rane.
Questo ho visto degli altri
poveri ed inermi folli.
Di te ho toccato
la tua bocca sacra
di perle donate al mondo
ed io ti sono grata
per valigie  piene di vita
nel cuore vagabondo
lucidato di emozioni
illusioni  e canzoni di chi sa
in righe odorose di pianto
vivere l’incanto di silenzi
lievi di danze di amore.
Ed è per te, Alda,
questo misero canto accorato
di grazie per tutto ciò
che tu ci hai donato.

Aspettavo Dio... (di Rossella Papa)


Rossella Rita Papa

 Aspettava Dio sulla porta del cielo

 Una donna stremata
 sedeva sul bordo pericolante
 d’un tetto rosso, ad Aprile.
 Tra le dita stringeva,
 come fede nuziale,
 una sigaretta che le scuriva il viso
 a nasconderne la malinconia.

 Aspettava Dio sulla porta del cielo,
 che la rapisse dal manicomio della vita:
 "quasi un passo all'inferno
 ove grida, ferite e letti bianchi
 le imprigionavano il cuore
 in una silenziosa condanna".

 Follia fu, per quegli uomini sordi
 al grido della donna
 che nel cuore aspro di verità trovò il suo dolore.
 Follia fu, la sua prigione
 ove scavò le mani in un pugno d' incomprensione.

 Leggetene i versi di donna affranta
 salvate gli uomini persi nei labirinti della nostalgia:
 malattia non fu, per piangere o gridare,
 il vero dramma fu nel non aver compreso
 la cura che si diede:
 "lei scriveva i suoi dolori, per liberarsene".

Foglie morte (di Annalisa Rodeghiero)


Annalisa Rodeghiero

Foglie morte

Andate a dirgli
che sto fingendo
e che è da quel giorno
che il mio cuore
sta urlando.

Sorrido alla gente
che mi sfiora il passo
ma è finzione di vita
che ormai se n’è andata,
solo il vuoto che sento
è l’espressione più vera.

Guardatemi bene,
inganno me stessa
credendo alla luce
dell’alba che nasce.
Nessun giorno nasce
ed io non esisto,
su asfalti bagnati
trascino i miei passi.

Andate a dirgli
che sto morendo
e non basta l’aiuto
di chi mi sta attorno.
Non sento, non vedo,
non posso guarire,
foglia caduta
non ritrova il suo ramo.



Facile per voi giudicare (di Monica Poletti)


Monica Poletti

Facile per voi giudicare

Mi mancavi quando ti cercavo
quando troppo piccola ancora non capivo
e molti anni son trascorsi
con troppi abbracci interrotti.

“Facile per voi giudicare”
Forse piano mi sussurravi
mentre chiudevi la tua stanza
per rimanere sola
finché ti addormentavi.

Definita malattia
è una lunga
quanto silenziosa sofferenza
la pazzia.

“Quando brindo alla follia
brindo a me stessa”
Esponeva su di un foglio bianco
dal cuor suo sofferente
la poetessa.

Sbocciata in primavera
come un Fiore di Poesia
con eterni aforismi
ci ricorda
“ognuno è amico della sua patologia”

Un proprio mondo di rabbia e pensieri
di taciti pianti e frustrazioni
spesso nascosti da finti sorrisi
mentre i loro cuori vorrebbero gridare
“Facile per voi giudicare”.

Alta marea (di Italo Zingoni)


Italo Zingoni

Alta marea

Immergo in questo mare aspro
i miei pensieri della sera - sorreggo appena
una quantità indefinita di spiragli -
piccolissimi dettagli di una vita non regolare,

i posti dove stare sono sempre vagabondi
- respirano appena nella stiva - eppure sanno
che è un danno la nuvola nera, quasi quanto
la strisciante atmosfera delle feste private,

hanno pagato le rate di una storia randagia
orfani già di parole e di altre emozioni
prigionieri in stagioni di un tramonto cremisi
traditi, derisi, uccisi anche senza morire

- perché, alla fine, ha un motivo la morte ? -

Non è forse la sorte un po’ amara
di chi ha tutto e si sfida col niente che avanza
di chi chiude la stanza e resta da solo
incatenato in un vuoto da lui stesso ha creato ?

In questa alta marea -per il tempo che dura-
lascio appesi i miei sogni dispersi
alla lama che segna il destino del mondo
e solo due versi che senso non hanno…

i poeti potranno scavarsi un tunnel nel cuore
il buco più nero senza una piccola luce nel fondo
perché il mondo alla fine li disperde ed ignora
ogni loro parola ogni loro tormento…

e intanto nel vento in un luogo che ignoro
Charles tiene Alda per mano
e sul bordo di un sogno compare una stella
lontano… e una minuscola falce di luna. 

La risalita (di Michele Prenna)


Michele Prenna

La risalita

Misera vita nel disagio avvolta
come cielo piombato di nubi
la mente da morbo ottenebrata
pare dannata a ingiuste punizioni.

Giace nel pozzo fondo l'anima
come luna lontanata ai sogni
che disperi ritrovar la via
a ridonar l'argento a buie notti.

Ma viene a soccorso Poesia
un turbine fortissimo di versi
musica dal cuore che s'innalza.

Sparsi Alda li hai ad abbondanza
luci poetiche anche per i ciechi
canto che ridà ali alla speranza.

Rosa scarlatta (di Anna Serio)


Anna Serio


Rosa scarlatta

Non sapevi che il nascer rosa
l'esser parte di un roseto,
donare profumo estasiante
e parole appassionate,
delicati petali e
sensuali forme di bellezza
potesse significare
trascorrere una vita
con spine infilzate nelle carni...
non pensavi che posseder grazia
e dolcezza,
che donare amore
potesse strappare il cuore,
provocare sì tanto dolore...
non credevi che potessero
cadere nel tuo candido cielo
fiocchi di neve macchiati di rosso
pesanti macigni di colpe altrui
che la poesia rese colonne a cui aggrapparsi...

ma eri rosa scarlatta,
ti vollero donna disfatta! 

A mia madre (di Emanuela Carniti)


Emanuela Carniti

A mia madre

In carcere anch'io con te Madre
senza chiavi d'evasione
e la paura fa cornice al giorno.

Nei perfetti giardini del “PINI”
un'errabonda confusione di
corpi e pensieri, storie e parole
saliva al cielo
preghiera infinita.

E là
nell'enorme cattedrale
aspettavamo Dio.

Ma vedi, sto seduta
adesso
a un tavolo diverso
non temo più le folle urla.

Ho bevuto solitudine e strazio
ma le vivo come allora.

Fammi allora un dono Madre:
suona  una volta ancora
l'orfica cetra e dimmi addio
come benedizione.

Il tuo ricordo taglierò allora a strisce
a ornare un grembo avverso
di multicolori stelle filanti.
Ed è di nuovo Carnevale! 

Evanescenti forme (di Maria Carmela Dettori)


Maria Carmela Dettori

Evanescenti forme

Evanescenti forme giacenti aggomitolate
dentro cesti di canne su paglia e fieno,
ferite alla flebile fiamma della candela,
nemmeno un cuscino di raso
a sostenere le onde del mare in burrasca,
nemmeno una rete da pesca
a raccogliere gli occhi bruciati dal gelo,
forse soltanto una mela
racconta le orme dei passi segnati sui muri,
mentre le ombre si alternano in giochi crudeli,
dove l'amore è sepolto da foglie lasciate marcire.
Alla radio la stessa canzone,
col volume portato alle stelle
per disperdere in aria i frammenti di sogni lasciati
a cospargere cenere sulla bocca di camici bianchi,
petali strani di odori inusuali a rammendar le
                                                                   sinapsi,
mentre l'anima intatta scava
luminosi cunicoli nei grumi di sangue rappreso
e scrive con acqua di mare
sui fogli fatti di sabbia stesi nel vento e nel sole,
come bandiere d'un solo colore
- lasciatemi stare nell'oasi quieta della mia
imperfezione,
perfetta nel sogno e nelle lacrime amare,
ladra perfetta di notti d'amore su lenzuola di seta,
unico tarlo la follia del dolore -.
Sui tetti macchiati da cieli di fango
si perde l'inchiostro di emozioni passate,
in scatole bianche riposte e ingoiate.
Evanescenti forme si destano ancora tra fiori di
                                                                        campo
e madri appassite ai riverberi di primavera.

Sarà una nuova luce... (di Mara Zilio)


Mara Zilio

Sarà una nuova luce a salvarmi

Non so più contenere
questo dolore,
l'ho lasciato correre dentro le vene,
impazziscono i capillari,
ovunque, ride libero
dilaniando cuore stremato,
pulsa senza riguardo,
senza pudore,
né pietà.

E' arrivato fino alla punta dei piedi
ed ora mi dispero,
non sento né voci, né rumori
in questa stanza oscura
mi aggrappo alle fredde mani,
bruscamente apro le finestre
sarà una nuova luce a salvarmi,
sarà una nuova luce.

Follia? (di Maria Pia Giovinazzo)


Maria Pia Giovinazzo

Follia?
Dove stava la follia
donna meravigliosa
la tua pazzia... meravigliosa poesia
Di te pezzi di vita, un suono nell'ombra
mal d'amore nelle rughe del tuo cuore.
Poetessa dell'anima, una storia, una vita
cantavi il romantico sogno nella notte,
davanti al palcoscenico buio di un teatro
dove piccole marionette
allibite ti guardavano.
Su quel palcoscenico di matti
recuperasti la tua vera dimensione
ti ritrovasti folle e disperata
ma libera e felice
Follia?
Dove stava la follia...
follia... era la tua poesia.


ad Alda Merini con amore

Ad Alda Merini (di Paola Belloni)


Paola Belloni

Ad Alda Merini

Come vento che soffia sul mare
vago per le strade della vita
tra i ricordi del tempo,
tra i sentieri dell'anima,
ricordi di scuola affiorano in me
delle tue poesie ricche di sentimento d'amore,
quell'amore puro,
indelebile mai corrisposto,
dolce e incantevole donna
che vivevi di fede e poesia,
balsamo della tua vita,
madre e sposa esemplare,
donna umile e felice
ma devastata da un vissuto infernale,
rinchiusa tra lugubre mura
tra occhi sperduti nel vuoto,
dove la vita scorreva ogni giorno
senza un senso, una carezza, un bacio,
tra malinconie, solitudini, pianto,
rinchiusa lì in quel labirinto
dove è difficile uscire, tu eri lì,
come un uccello dal bianco ventre gentile,
ogni giorno ti recavi all'ingresso
e accovacciata a terra
aspettavi il tuo amore mai corrisposto
e tu dolce creatura, stanca e desolata,
ti ritiravi inerme nella tua misera stanza,
mentre il cuore dettava
speranzoso di quelle note d'amore
che non hai mai avuto,
esausto da tanta solitudine.

Lungo i binari (di Antonino Barrasso)


Antonino Barrasso

Lungo i binari

Con pensieri ossessivi e bui
come la notte, ti incammini
lento lungo i binari, la bocca
secca dalla paura.
La malinconia dell'amore
perduto, degli addii che non
hai dato per non ravvederti.
Tra ragioni e sentimenti non
vedi sollievo, ricade sul corpo
il peso enorme della tua vita,
la nostalgia struggente di un
sorriso del cuore e della mente
che non provi da tempo, così
nell'idea oscura che conviene
farla finita, vai avanti incontro
ai fari in lontananza recando
in tasca il tuo "chiedo perdono".