di Grazia Tagliente
Crudele danza
Ho sognato sempre di te lunga
distanza
mentre ballavo mesta crudele danza,
mi giuravi amore allo spuntar del
sole
ma corpo battevi a ogni levar di
luna,
placar dovevi un’irrefrenabile
follia
finché rivoli di sangue sputa ora
il cuore
che lento il suo batter qui
abbandona.
Tutto di me hai violato e percosso
ogni respiro hai domato e risolto,
esplosione di
nenia nell'aria s’effonde
mille stelle singhiozzan nella
notte fonda,
alla morte dei miei sogni
d’innocenza
solo alberi sfrondati da tanta
sofferenza
e senza speranza il verde perde
baldanza.
Troppo sangue sul pavimento scorre
tutto s’intinge di ciliegia rosso
scuro
perfino la parete n’è rimasta
imperlata
mentre la mente m’ha ormai
abbandonata.
Così quest’azzurro senza confine e
vento
più coglie i miei sguardi di
tormento
e tra un profondo silenzio che solo
a me parla
la morte cerca dimora per
ringraziarla.
Come vorrei scordare questo mio
supplizio
ora che tra spazi privi di oltraggi
e sevizie
sto per aprir finestre a nuovo
cielo
per poter vivere un’eterna vita
priva delle tue percosse infinite.
E potesse il mio martirio sì
cruento
frantumare d’altre donne muri di
scontento,
ad occhi chiusi e cuore aperto ho
sin qui peccato
perché sempre te ho amato … ed
ancora t’amo errando …
ora che inferno sto attraversando,
potrò mai afferrare così il
paradiso un dì?
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