di
Vincenzo Capitanucci
Nel
cuore di Alda Merini
È
stata follia
crudeltà
d’Amore
la
mia
sciogliere
il tempo delle rughe nel tumultuoso scorrere del mio sangue
mordendo quella mela vermiglia in notti d’inverno dal sapore acerbo
parole
d’anima
infuse d‘astri
hanno invaso i sensi della mia mente
portando
all’indomita forsennata stanchezza dei miei occhi un cuore lirico che non seppe
mai tacere nel vedere il disperato dispiegarsi dei volti nel martirio mattutino
dei fiori
sono
caduta inerme
sul Tuo corpo Madre Terra
pregando
i sassi
con le mie braccia in croce
la
quiete è il mio terrore
quantificando
in un mare di nuda poesia i miei giorni più crudi e le mie notti insonni
in
un azzurro senza più confini
con
labbra di sole
insaziabili
di un nuovo seme infinito.
stupenda... <3
RispondiEliminaquesta poesia entra nel cuore di Alda, nel suo sentire per svelare tutto il dolore che si prova a vedere "un dispiegarsi di volti nel martirio mattutino dei fiori" ... che sensazioni angoscianti deve aver provato la nostra poetessa ... l'unica sua speranza sono sempre state le sue poesie e gli affetti familiari... il suo seme infinito d'amore... le figlie.
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