di Maria Teresa Tedde
Lo sa
Non glielo avevo detto
eh no, pensavo si capisse
che ero ragazza di infiniti tramonti
e di castelli di sabbia che danzano al
vento
abitati da sogni di nuvole d’oro.
Ci son cose che conservi
in lunghi sguardi senza tempo
e rughe tenaci vestono rosa
albe carpite alla luna.
Non so se l’ha compreso
quando stringeva la mano
tremante e sicura
nell’arco dei due mondi.
In uno c’ero io col mio sorriso
e col mio cuore bucato dal dolore,
nell’altro sirene di luce
di giovinezza eterna
e di promesse annunciate
da note di violini.
Così l’ho lasciato andare
perché troppo lo amavo.
Così se n’è andato
perché mi amava troppo.
E adesso lui lo sa,
ma sì che lo sa,
che sono una ragazza
di fuochi viola tramonto,
di albe baciate
da fili di sole d’oro,
di silenzi felici ,
di gorgoglii di mare,
di scogli solitari
e di aquiloni in volo
nei cieli da baciare.
Adesso lui lo sa.
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