di Biagio Merlino
Rosa cangiante
Pensavo
che fosse arrivato il momento
di
riporre gli armenti,
e di
far sedere il cuore su un prato di piume
dove
abbondante acqua lo avesse accarezzato
con i
suoi uditi.
Credevo
che gli occhi volessero
rinunciare
a scoprire
nuovi
fiori e nuovi colori
che
sfumavano in mille e mille differenze,
e
accarezzati dalle ombre o dal sole
si
socchiudessero
per
la stanchezza,
e le
ciglia loro
si
intrecciassero nel principio dei sogni.
Come
mi sbagliavo
ad
illudermi che l'anima fosse
pronta
ad entrare in una sorta di catalessi;
come
sbagliavo, e come si sbaglia la ragione
di
fronte agli occhi e le labbra,
di
fronte allo sguardo di una Rosa cangiante!
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