di Maria Grazia Vai
Cosa importa
Di tutto l’andare
del vento
solo la pioggia sottile di un fiore
siede i ritorni d’un tempo imperfetto.
Quello che riconosce la mano che ascolta
- come fosse degli angeli -
il nome d’una carezza di giorni a venire.
solo la pioggia sottile di un fiore
siede i ritorni d’un tempo imperfetto.
Quello che riconosce la mano che ascolta
- come fosse degli angeli -
il nome d’una carezza di giorni a venire.
E passa senza
fermate.
Ed è già ritorno che dorme
i sogni distratti di un bimbo lontano.
Quello che piove le foglie di un giorno di sole
come fossero nuvole d’aprile.
Ed è già ritorno che dorme
i sogni distratti di un bimbo lontano.
Quello che piove le foglie di un giorno di sole
come fossero nuvole d’aprile.
Eppure l’inverno
mi tace.
Come caduto dentro un amore che non esiste,
come lo sguardo di un viaggio perduto
che mi chiede ancora sete
e bocche da parlare.
Come caduto dentro un amore che non esiste,
come lo sguardo di un viaggio perduto
che mi chiede ancora sete
e bocche da parlare.
Cosa importa se
nessuno ascolta.
L’odore delle
piccole cose
vaga in cerca di un luogo che non esiste.
In quella stazione dove
tutto, senza parlare
grida la vita e l’altrove.
vaga in cerca di un luogo che non esiste.
In quella stazione dove
tutto, senza parlare
grida la vita e l’altrove.
E la neve
(cade dal cuore).
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