di Maria Grazia Vai
Tornami
Sotto a un pruno
la vita sarebbe cresciuta ancora.
L’amore avrebbe scostato i rami
e tu qui, dentro me
a volermi ancora fra le tue gambe
come uno sguardo infilzato
tra i fili d’erba della tua mano.
la vita sarebbe cresciuta ancora.
L’amore avrebbe scostato i rami
e tu qui, dentro me
a volermi ancora fra le tue gambe
come uno sguardo infilzato
tra i fili d’erba della tua mano.
Ti sfiorai le
parole
e divenni la bocca che sfama la sete.
La notte che illumina l’acqua
delle tue attese.
M’insegnasti la gioia
ed ebbi fame di nostalgia
come certi risvegli di notte
- improvvisi -
e divenni la bocca che sfama la sete.
La notte che illumina l’acqua
delle tue attese.
M’insegnasti la gioia
ed ebbi fame di nostalgia
come certi risvegli di notte
- improvvisi -
come pioggia nei
cieli d’Agosto
certi odori
hanno ancora i colori forti
di quell’attimo che cambia le cose.
Quello in cui l’aria si fa tormento
e voce
di qualcosa che accadendo
lascia ogni altrove.
certi odori
hanno ancora i colori forti
di quell’attimo che cambia le cose.
Quello in cui l’aria si fa tormento
e voce
di qualcosa che accadendo
lascia ogni altrove.
Lasciandoci
appesi
- come stranieri in cerca di una bandiera -
dove le foglie gemmano
anche d’inverno,
tutto quello che non trovano
dentro i cancelli del cuore
- o i rami secchi
di un mattino d’Estate -
- come stranieri in cerca di una bandiera -
dove le foglie gemmano
anche d’inverno,
tutto quello che non trovano
dentro i cancelli del cuore
- o i rami secchi
di un mattino d’Estate -
dove attendo ogni
sera l’alba del tuo ritorno.
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