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mercoledì 19 giugno 2013

Vassilina (di Cristina Pinochi)


di Cristina Pinochi

Vassilina

Percorre a testa bassa.
Il corridoio bianco.
E' cosparso si sangue ripulito.
Lacrime… ovunque
sono impressi i lamenti, le grida.
Tutti quelli che vivono senza una vita.
Incontra sorrisi, volti bianchi, appassiti, esausti.
Nella stanza blu,
penzolanti
facce senza anima.
Cerca aria ma non ricorda cosa sia l'aria
osserva i colori
ma è tutto solo
e soltanto grigio.

Vassilina
combatte si dimena la sua anima è un mare in tempesta.
Un lago sotto la sabbia.
Un grido muto.
Si volta
sotto il letto,
tremolante c'è una donna mora, stringe forte una bambola.
Sa che è di sua figlia ma non ricorda di essere madre.

Vassilina
corre ma le gambe non corrono con lei.
Cade si accascia si domanda chi sia.
Disperazione, panico, lacrime che non cadono.
Urla che non hanno suono.
Gli altri camminano come automi
cercano solo pace.
La finestra bianca ha strisce di ferro.
Fuori è giorno.

Vassilina
vede solo la notte è in fondo ad un pozzo.
Senza tempo, senza emozioni.
I ricordi non hanno dimore.
Muore ogni giorno
sempre di più
anche la sua
è una morte.
È morta e vive.
Vive e combatte.
Fuori
sua figlia l’aspetta.
Risalirà la cima del pozzo
con sanguinanti mani
con cuore nuovo.


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