di Giuseppe Bellanca
Guardando sul naviglio
Dietro il
vetro della mia follia
lo sguardo s’affacciò
sulle ali del naviglio
dove umido si nascose quel verbo
che gemendo prolificò
in queste mura tempestose
gli amori
che mi sventrarono il cuore…
- e mai nessuno li potrà rubare –.
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RispondiEliminaPoesia molto sofferta , in cui esteriorizza il proprio malessere tramite un passato che , "allunga " per così dire le mani , sul presente mediante, odori rumori, che perdono la loro essenza usuale per assumerne una retroattiva.
RispondiEliminaAnn Mary Jennifer Cordero Spina